15 febbraio 2015

Orgoglio gialloverde

La stagione, intesa come campionato (non che il tempo inteso come pioggia e neve che cadono sia gradevole!), non è certamente una delle migliori per i colori gialloverdi. Ad essere sinceri, da quando seguo questo gruppo di ragazzi cresciutelli, è senza ombra di dubbio la peggiore dal punto di vista dei risultati sportivi. 
Già, dal punto di vista dei risultati sportivi; ma quanto contano, nel calcio amatoriale, le vittorie ottenute sul campo? Per meglio dire, in un campionato Arci, contano solo i risultati? Credo, invece, che quando un gruppo di amici, fra mille difficoltà legate alla famiglia ed al lavoro, riesce comunque a trovarsi la sera per correre e giocare insieme, siano altri i valori da tenere in considerazione.  
Parliamo di un gruppo di ragazzi che, sfidando cumuli di pioggia e venti sferzanti (il Pestello alto regala spesso condizioni climatiche molto estreme!), oltre alle ire di compagne e mogli, provano a rubare due ore alla serrata quotidianità fatta di lavoro e casa, cercando distrazione e di presentarsi in forma decente alle partite. 
Queste brevi considerazioni non vogliono assolutamente giustificare l'attuale ultimo posto in classifica dei gialloverdi, inutile mascherare (seppur in epoca di carnevale!) la triste realtà, ma vorrebbero avere l'ambizione di far riflettere su una stagione che, a mio modesto parete, non è totalmente da buttare. 
Magari il Presidentissimo non sarà d'accordo con me (ultimamente non l'ho visto neanche troppo d'accordo con il direttore di gara e credo glielo abbia fatto presente, ovviamente sempre con i suoi toni estremamente pacati!), ma ogni squadra, dopo anni di buoni risultati, ha inevitabilmente bisogno di ripartire. La necessità strutturale di venir rifondata, di inserire in organico ragazzi giovani man mano che la vecchia guardia, per ovvie ragioni, è costretta a farsi da parte anche in ambito amatoriale. 
Confrontando la Ginestra di oggi con quella di 5 anni fa, fanno piacere i volti dei tanti ragazzi nuovi che hanno deciso di vestire la maglia gialloverde. Molti di loro sono irrimediabilmente giovani (beati loro!), hanno forza fresca da vendere, ma il loro talento ha bisogno di essere ammaestrato. Fortunatamente alcuni dei più esperti sono rimasti, ricoprendo il ruolo fondamentale di chioccia (più che altro di scrofa, conoscendo i soggetti!) e facendolo con grande dedizione: non posso non citare l'unico storico capitano gialloverde, quest'anno fermo ai box per un problema al ginocchio, ma che ha sempre ricucito l'anima ginestrina nel corso degli ultimi venti anni. Ovviamente sto parlando di Gabriele Caiani. Insostituibile, come mai quest'anno, Rocco Scarrick Marcheselli, vero leader indiscusso di una squadra che ha bisogno del suo condottiero dentro e fuori dal campo. Passando poi per le presenze di spessore di Marini, due palle da far invidia al miglior Buffon, Dedo Maravilha, uno che sa tenere il gruppo unito sia in mezzo al campo che seduto dietro alla scrivania della concessionaria.  La classe recente di Santopietro si è fusa con quella storica di Daniele Procelli, mentre gli ultimi baluardi gialloverdi, Cecche, Nocentini, Taddeucci, Mazzuoli, Giusti hanno retto bene l'urto in una difesa costantemente sotto pressione. Come fare a meno dell'impegno e della velocità (quando sta bene fisicamente!) di Bertini e di Martinuzzi, due frecce all'arco gialloverde. Una menzione particolare meritano i nostri fratelli musulmani (mai come in questo periodo mi piace sottolineare un esempio di convivenza ed unione di intenti come quella in atto alla Ginestra) nati in Marocco, ma che non si tirano mai indietro, fianco a fianco con i montevarchini, nel difendere il colore gialloverde. Infine i giovani, speedy D'Ambrosca, Monteleone, Nannucci, Russo tutti dei ragazzi che hanno arricchito una squadra che altrimenti non avrebbe avuto le risorse necessarie per affrontare questa stagione. 
Insomma, cari Bartoli e Casini, non tutto è da buttare in questa stagione, seppur infelice dal punto di vista dei risultati. A tal proposito mi aspetto da tutti i ragazzi una prova d'orgoglio nelle prossime gare: vorrei una prestazione in cui la Ginestra si dimostri viva e prenda coscienza del ringiovanimento in corso, ricordando le difficoltà che esso comporta, ma anche i tanti benefici futuri. Non giocare pensando alla classifica, ma solo a divertirsi ed a mostrare come un gruppo unito di ragazzi possa fare una grande prestazione indipendentemente dalle difficoltà.
In bocca al lupo ragazzi e forza Ginestra!

2 commenti:

  1. Grande Gianni!!! Per me dare una mano a questi ragazzi è un piacere, anche se avrei voluto farlo sul campo. Le difficoltà sono tante e un bel risultato sarebbe il giusto premio a chi, tra mille impegni e difficoltà, non molla. Il nostro coro non riecheggia da tempo negli spogliatoi e anche quello sarebbe un motivo di stimolo. Speriamo quindi di rimpinguare con altri giovani l'organico in modo da dare a questa Società il futuro che merita. E' un'impresa difficile e tutti dobbiamo metterci qualcosa a costo di buscarne di sode dalle rispettive compagne....

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    1. Cugio...è sempre più dura, leggo i vostri messaggi sulla chat e non posso che bestemmiare in silenzio (rischio scomunica elevato). Forza e coraggio

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